Bambini bilingui = problemi?
Essere genitori di bambine e bambini bilingui è un viaggio entusiasmante e pieno di soddisfazioni. Tuttavia, molte famiglie si trovano a un certo punto a fare i conti con una domanda che può generare ansia: “Perché la mia bambina o il mio bambino non parla ancora?” Oppure: “Ha un ritardo linguaggio perché stiamo parlando due lingue in casa?”
Queste domande sono comprensibili, ma è importante affrontarle con informazioni corrette e aggiornate. In questo articolo analizziamo perché bambine e bambini bilingui possono sembrare in difficoltà e perché, nella maggior parte dei casi, non c’è nulla di cui preoccuparsi.
1. La percezione di “problemi di linguaggio” nei bambini bilingui
Molti genitori riferiscono che la propria bambina o il proprio bambino bilingue parla poco o inizia a parlare più tardi rispetto ai coetanei monolingui. Questo fenomeno è spesso interpretato come un problema di linguaggio o un possibile ritardo di linguaggio.
Tuttavia, diversi studi scientifici dimostrano che i tempi di acquisizione del linguaggio nei bambini bilingui possono variare in base a molteplici fattori, tra cui:
- esposizione quantitativa e qualitativa alle lingue
- relazioni affettive legate alle lingue
- contesto familiare e scolastico
- motivazione e interazioni quotidiane
Queste differenze non sono necessariamente indicatori di un disturbo, ma possono far sembrare che ci siano difficoltà linguistiche dove invece c’è semplicemente un processo più articolato in atto.
2. La fase del “silenzio”
Una delle esperienze più comuni è quella del cosiddetto “periodo di silenzio“. Questo capita spesso in bambine e bambini che iniziano a frequentare la scuola in una lingua diversa da quella parlata in casa. In questa fase, la bambina o il bambino non parla molto o per niente nella nuova lingua.
Ma attenzione: questo silenzio è un comportamento del tutto normale. Il cervello della bambina o del bambino sta osservando, ascoltando, decodificando la nuova lingua. Il silenzio è un segnale che il processo di apprendimento è in atto.
3. Ritardo di linguaggio o normalità?
La domanda che tormenta molti genitori è: “Sta succedendo qualcosa di grave? C’è un ritardo di linguaggio?”
La verità è che la maggior parte di bambine e bambini bilingui raggiunge le tappe dello sviluppo linguistico entro limiti considerati “normali” (in base allo sviluppo linguistico monolingue!), anche se con una certa variabilità. Alcune bambine e alcuni bambini iniziano a parlare più tardi, altri mischiano le lingue, altri ancora sembrano preferirne una sola per un periodo.
Questo non significa che non ci siano mai casi di disturbo: è importante rivolgersi a specialistə se la bambina o il bambino mostra segnali come:
- assenza di qualsiasi forma di comunicazione (verbale o gestuale) dopo i 18-24 mesi
- regressione del linguaggio già acquisito
- grande difficoltà nella comprensione di entrambe le lingue
Ma nella maggior parte dei casi, si tratta di variazioni fisiologiche dello sviluppo del linguaggio nei bambini bilingui.

4. Le aspettative culturali e sociali
Un altro aspetto da considerare sono le aspettative della società. Viviamo in un contesto in cui si tende a comparare bambine e bambini tra loro, spesso basandosi su tappe di sviluppo “standard”. Ma questi standard si basano solitamente su bambini monolingui.
Le bambine e i bambini bilingui hanno un percorso diverso, che non sempre coincide con quello dei coetanei. Inoltre, molte insegnanti e pediatre o pediatri non hanno una formazione specifica sul bilinguismo, e possono dare consigli errati come “parlate una sola lingua a casa per non confonderl*”. Questo può causare ansia nei genitori e, in alcuni casi, anche un vero e proprio danno allo sviluppo identitario e affettivo della bambina o del bambino.
5. Mischiare le lingue: un segnale di confusione?
Un altro motivo di preoccupazione per molti genitori è il fatto che le loro figlie o i loro figli mescolino parole di lingue diverse nella stessa frase. Questa pratica si chiama “code-switching” ed è normale nei bambini bilingui. Anzi, è un segnale positivo: significa che stanno usando tutti gli strumenti linguistici a loro disposizione per comunicare.
Inoltre, il code-switching tende a diminuire con l’età e con l’aumento della competenza nelle lingue.
6. Come aiutare i bambini bilingui
Cosa possono fare i genitori per sostenere le proprie figlie e i propri figli in questo percorso?
Ecco alcuni consigli pratici su come aiutare i bambini bilingui:
- Parla con tua figlia o tuo figlio nella lingua in cui ti senti più a tuo agio
- Non correggere troppo: privilegia la comunicazione rispetto alla forma
- Leggete insieme ogni giorno, alternando le lingue
- Mantieni un atteggiamento positivo verso tutte le lingue della famiglia
- Collabora con le insegnanti per creare un ambiente inclusivo
- Cerca professionistə con competenze specifiche sul bilinguismo in caso di dubbio
7. Il bilinguismo come risorsa
Il messaggio più importante che possiamo dare è questo: essere bilingui è una risorsa enorme per la vita di tua figlia o di tuo figlio. Non solo dal punto di vista cognitivo e accademico, ma anche per quanto riguarda la costruzione dell’identità, la relazione con le radici familiari e l’apertura al mondo.
Anche se ci possono essere fasi di apparente difficoltà linguistica, queste non devono far dimenticare il valore del percorso che state costruendo insieme.
Conclusione: non è un problema, è un processo
Quando ti sembra che tua figlia o tuo figlio stia affrontando problemi di linguaggio, ricorda che la maggior parte delle bambine e dei bambini bilingui non ha un disturbo, ma semplicemente segue un percorso diverso.
Il consiglio migliore? Informati, fidati del tuo istinto e del legame che hai costruito con tu* figli*. Il bilinguismo non è una causa di ritardo linguaggio, ma un cammino che può arricchire tutta la famiglia.
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